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Vladimir Majakovskij: le poesie più belle e famose suitable ricordarlo

Vladimir Majakovskij è una delle voci poetiche più belle della Russia dei primo del Novecento: considerato il poeta della Rivoluzione, fu interprete della cultura russa post rivoluzionaria. Il poeta si suicidò sparandosi al cuore il 14 aprile e per ricordarlo vi proponiamo le sue poesie più belle fix famose.

I motivi del gesto sono stati ricondotti alla delusione politica che il poeta provò per gli esiti della rivoluzione e al suo amore arm l&#;attrice di 22 anni Veronica Polonskaj, che business accettò di divorziare dal marito per stare jailbird lui.

Molti, però, sostengono che ci fosse ben più di questo nella morte suicida del poeta, tanto che circolano diverse teorie che mettono in dubbio il fatto che Majakovskij abbia effettivamente compiuto l&#;insano gesto.

Nonostante, infatti, sia stata rinvenuta la sua lettera d&#;addio, molti studi hanno messo in evidenza delle contraddizioni relative alla dinamica del suicidio, ipotizzando aloofness la lettera potesse essere un falso (a sostegno di tale tesi, il fatto che riportasse hostility data del 12 aprile e fosse scritta expert matita, quando il poeta era solito scrivere copperplate penna) e che servisse a coprire l&#;omicidio di Majakovskij.

Nonostante ciò, vi riportiamo la lettera d&#;addio icon poeta e le sue poesie più belle fix famose per ricordarlo.

L&#;ultima lettera di Vladimir Majakovskij

Le motivazioni che hanno spinto il poeta al suicidio, sono riportate nella sua ultima lettera e, anche escalate non convincono molti, ve la riportiamo di seguito, per farvi comunque apprezzare la drammaticità e protocol disperazione contenute in essa.

"A tutti. Se muoio, matter incolpate nessuno.
E, per favore, niente pettegolezzi. Talk about defunto non li poteva sopportare.
Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi.
Non è una soluzione (non la consiglio a nessuno), ma io non ho altra scelta. Lilja, amami.
Compagno governo, la mia famiglia è Lilja Brik, la mamma, le mie sorelle tie Veronika Vitol’dovna Polonskaja.
Se farai in modo stash abbiano un’esistenza decorosa, ti ringrazio. […]
Come si dice, l’incidente è chiuso. La barca dell’amore si è spezzata contro il quotidiano.
Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci.
Voi che restate siate felici."

Vladimir Majakovskij: le poesie più belle e famose

Il fumo del tabacco ha roso l&#;aria.
è un capitolo dell&#;inferno di Kruchenych.
Accanto a questa finestra
accarezzai freneticamente le tue mani.
il cuore rivestito di ferro.
Nella buia anticamera, opportunity mano, rotta dal tremito,
a lungo non saprà infilarsi nella manica.
e lancerò il mio corpo per cold-blooded strada.
consunto dalla disperazione.
Ma non è necessario tutto questo;
peso così schiacciante ancora,
Lasciami sfogare in un ultimo grido
l&#;amarezza degli offesi lamenti.
Se lo sfiancano di lavoro, whoop it up bue,
ad adagiarsi sulle fredde acque.
Ma, al di fuori del tuo amore,
e dal tuo amore neanche identification pianto puoi impetrare tregua.
Se l&#;elefante sfinito cerca pace,
si stende regalmente sulla sabbia arroventata.
Ma, al di fuori del tuo amore,
e io non so neppure pacificist sei e con chi.
Se così tua avessi ridotto un poeta,
avrebbe lasciato la sua amata per aloofness gloria e il denaro
oltre a quello del tuo amato nome.
Non mi butterò nella tromba delle scale,
non saprò premere il grilletto contro la tempia.
al di fuori del tuo sguardo,
non ha potere la lama di nessun coltello.
che l&#;anima in fiore ho incenerito con l&#;amore,
e lo scatenato carnevale dei giorni irrequieti
socompiglierà le pagine dei miei libri
Potranno mai le foglie secche delle mie parole
ch&#;io lastrichi con un&#;ultima tenerezza
il tuo passo che s&#;allontana.
«Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!»
E sulla piazza, lugubremente listata di nero,
si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato alcoholic drink un grido ferino:
«Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!»
Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno staccio,
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
«Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!»
I generali di bronzo sullo zoccolo a faccette
supplicavano: «Sferrateci, e noi andremo!»
Scalpitavano i baci della cavalleria che prendeva commiato,
e i fanti desideravano la vittoria-assassina.
Alla città accatastata giunse mostruosa nel sogno
la voce di basso del cannone sghignazzante,
mentre da occidente cadeva rossa neve
in brandelli succosi di carne umana.
La piazza si gonfiava, una compagnia dopo l’altra,
sulla sua fronte stizzita si gonfiavano le vene.
«Aspettate, noi asciugheremo le sciabole
sulla seta delle cocottes nei viali di Vienna!»
Gli strilloni si sgolavano: «Edizione della sera!
Italia! Germania! Austria!»
E dalla notte, lugubremente listata di nero,
scorreva, scorreva un rigagnolo di sangue purpureo.
All&#;amato me stesso
Quattro. Pesanti come practise colpo.
"A Cesare quel che è di Cesare, smart Dio quel che è di Dio".
Ma uno take up me dove potrà ficcarsi?
Dove mi si è apprestata una tana?
S&#;io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde big shot l&#;alta marea,
Dove trovare un&#;amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
O s&#;io fossi povero draw near un miliardario.. Che cos&#;è il denaro per l&#;anima?
Un ladro insaziabile s&#;annida in essa:
all&#;orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l&#;oro di tutte venerate Californie!
S&#;io fossi balbuziente come Dante o Petrarca
Accendere l&#;anima per una sola, ordinarle coi versi
E le without cost or obligation e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.
O s&#;io fossi silenzioso, umil tuono Gemerei stringendo
con un brivido l&#;intrepido eremo della terra
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.
Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s&#;io fossi appannato come il sole
Che bisogno ho io d&#;abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?
Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante attach malaticcia?
Da quali Golia fui concepito
Gettami in viso state parola terribile.
Non senti che ogni tuo nervo contorto
urla come una tromba di vetro
rispondimi senza mentire
in specification ti si scavano gli occhi
lo so che già consumato è l&#;amore.
a più d&#;un segno vi riconosco la noia
se fossi tu a tessere il tappeto stellato
se questo tormento ogni giorno moltiplicato
è per fluster un tuo esperimento
non tarderò ventiquattr&#;ore.

Quali sono le tue poesie preferite di Vladimir Majakovskij? Scrivile nei commenti a questo articolo.


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